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Creare un profilo Instagram di successo

Creare un profilo Instagram di successo

Il caso di All About John

Come creare un profilo Instagram di successo? Ne abbiamo parlato con John Light che, con i suoi 15.000 follower, ha instaurato un vero e proprio rapporto di fiducia che dura nel tempo. 

Chi è John Light?

Bella domanda! John è il mio alter ego, è una delle mille personalità che mi ritrovo. È la mia parte spensierata, socievole, arguta. È sempre in giro, affaccendato, impegnato. È un complicato da spiegare ma è un po’ come uno di quei personaggi della “letteratura del doppio” che vede in dottor Jekyll e mister Hyde una delle sue più famose manifestazioni.

Essendo quindi un mio doppio, una delle mie sfaccettature, è allo stesso tempo me stesso ma anche qualcos’altro, un io riveduto e corretto insomma. Tramite John ho trasformato i miei punti di debolezza in ponti comunicativi che mi permettono di dialogare con tante persone ogni giorno. Per sintetizzare il tutto però, come ho scritto anche sulla home del profilo, cibo e viaggi sono i pilastri fondamentali su cui ruota il mio universo e quello di John.

Quando hai aperto il tuo profilo IG? Qual è stata la motivazione che ti ha spinto a iscriverti sulla piattaforma?

Ho aperto il profilo nel 2013, un po’ per caso: avevo da poco cambiato città, iniziato un nuovo percorso. Con una mia compagna di master, Roberta (a proposito ciao Roby!), facevamo pausa pranzo in un parco vicino all’ufficio e per passare il tempo pubblicavamo foto su Instagram. Ecco, quei momenti sono i primi ricordi che ho di questo social e creare un profilo Instagram di successo, non era sicuramente tra i miei pensieri.

Come si è evoluto nel tempo il tuo profilo Instagram? 

L’evoluzione del mio profilo è stata graduale e molto legata all’introduzione di una nuova funzionalità della piattaforma: le stories. Fino a quel momento il mio profilo era una raccolta di paesaggi, scorci e dettagli del mondo che mi circondava. Non ero, così come ancora oggi, protagonista del mio profilo. Non avevo mai pubblicato una foto in cui mi si intravedeva. Ho sempre preferito affidare a un paesaggio e a una caption, spero ben scritta, un’emozione, una riflessione. Con l’arrivo delle stories, probabilmente per via della loro durata limitata, ho cominciato a espormi di più: a metterci la faccia e a raccontare quello che mi accadeva durante la giornata, sempre con una certa parsimonia perché di base rimango comunque una persona riservata.

Ne hai tratto dei benefici a livello personale e professionale?

Assolutamente si! Instagram è una finestra sul mondo, è una fonte di ispirazione e stimoli continui. Non dobbiamo considerarlo come il social di tette, culi e gattini. Penso ad esempio a pagine come @Will_Ita, una start up di due ragazzi giovani, che pur non essendo una testata giornalistica, ogni giorno tratta di argomenti che hanno impatti reali sulle nostre vite. Pagine come questa fanno sì che l’utente possa aggiungere un piccolo mattoncino al proprio bagaglio personale e questo si riflette inevitabilmente anche sulla sfera professionale. Loro sono stati sicuramente bravissimi nel creare un profilo Instagram di successo, non c’è alcun dubbio. 

Dal punto di vista umano, ho avuto modo di conoscere tantissime persone. Pur non essendo un drago nelle lingue, mi ha dato la possibilità di “parlare” con persone che vivono in Spagna, Francia, Portogallo, Sud America, ecc. Quello che però mi ha dato più soddisfazione è stato incontrare fisicamente le persone con cui scambiavo impressioni e pensieri. Alcuni sono poi diventati amici veri. Pensa che, Covid permettendo, con una ragazza conosciuta su Instagram abbiamo prenotato un viaggio dell’altra parte del mondo che faremo in autunno insieme ad altri amici.   

Quali sono secondo te gli aspetti fondamentali per creare un profilo Instagram di successo?

Non c’è una formula magica e non parlerei di profilo Instagram di successo. Avere più o meno “follower” non fa dell’utente un figo o uno sfigato. Non a caso il numero dei follower fa parte di quelle che vengono chiamate “metriche della vanità” (ovviamente all’interno del sistema IG hanno una loro funzione). Tornando sulla domanda, come nella vita ci sono persone a cui piacerai e altre a cui risulterai antipatico. Dalla mia piccola esperienza ho imparato che se ti racconti, anche con le sciocchezze di tutti i giorni (le attese infinite alla pensilina dell’autobus o la pasta al forno della domenica) e gli altri si riconoscono nella tua storia, crei un link di contatto molto forte.

Cosa cerchi di comunicare attraverso i tuoi post? 

Innanzitutto posto foto che dapprima hanno suscitato un’emozione in me. Non essendo un fotografo e non avendo studi in tal senso, pubblico quello che mi piace. Alla foto poi abbino un pensiero, un ricordo, una riflessione. Qualcosa che spero possa suscitare una reazione in chi lo guarda. Comunico semplicemente quello che ho in testa in quel momento.

Qual è stato il post con il più alto coinvolgimento?  

Uno degli ultimi post ha avuto un engagement molto alto: oltre 22k impression e quasi 2k like. E pensare che è una foto recuperata in archivio, visto che durante Covid non sono uscito di casa.

Perché secondo te 15k persone hanno deciso di seguirti e continuano a farlo?

Questo non lo so, me lo chiedo sempre anch’io. Dovremmo chiedere a loro. Scherzi a parte, penso che siano persone con cui condivido la passione per i viaggi e il cibo.

Come sei diventato Brand Ambassador della Huawei?

Ero loro cliente già da un bel po’, poi ho visto che avevano aperto le selezioni per trovare degli ambassador del brand e mi sono candidato. Dopo qualche mese è arrivato il semaforo verde. Huawei è arrivato in un momento particolare: ero in uno dei miei tanti periodi di confusione e stavo pensando di chiudere il profilo. Quando ho letto la mail l’ho preso come un segno del destino e quindi ho continuato.

Cosa significa essere un brand lover?

Il brand lover è chi si fa portavoce del brand: dei suoi prodotti ma anche e soprattutto dei suoi valori. Il brand oggi non è solo un simbolo grafico ma rappresenta un micromondo. In fase di acquisto sto attento a scegliere marchi con cui condivido una certa visione etica. Molto spesso siamo inconsapevolmente brand lover, pensiamo ai consigli che diamo ad amici e parenti sull’acquisto di un nuovo cellulare, di una macchina o di un nuovo tipo di biscotti. 

Una statistica di qualche anno fa diceva che il 60% delle persone che utilizzavano Instagram aveva scoperto un nuovo brand proprio tramite questo social. Le piccole aziende, che non hanno i grandi budget da investire negli spot televisivi, hanno la possibilità di poter far conoscere i propri prodotti al mondo intero in un minuto. Dovrebbero pensare al social come al mercato di piazza del mercoledì, perché Instagram, come gli altri social, è fatto dalle persone. E le persone sono potenziali clienti. Certo non è semplicissimo, ma con impegno e affidandosi a persone competenti, si può fare davvero tanto per creare un profilo Instagram di successo.